A VERDADE NÃO SERIA BASTANTE PLAUSÍVEL SE FOSSE FICÇÃO - Richard Bach
Mostrando postagens com marcador Ferrari. Mostrar todas as postagens
Mostrando postagens com marcador Ferrari. Mostrar todas as postagens

sábado, 22 de dezembro de 2012

FERRARI

Terminada a II Guerra, aos poucos as competições voltam à Europa, e um novo antigo nome aparece nas pistas. Depois de deixar a Alfa Romeo, onde por quase duas décadas colecionou inúmeras vitórias em todas as categorias em que participou, agora, depois de um período de quarentena quando teve que usar a marca Auto Avia Construzioni, Enzo pode enfim ostentar a marca Ferrari em seus carros, e as vitórias voltaram e vieram aos montes, Le Mans 1949, Targa Florio 1948/49. Mille Miglia 1948/49/50/51/52/53, fora as demais categorias em que participou.
Um carro se destacou neste período, a Ferrari 166.


Ferrari 166MM

Preparada para as grandes competições de estrada, seu nome vem da famosa Mille Miglia, sua carroceria do estúdio Touring, com o método de construção  denominado Superleggera, tinha um baixo peso e grande rigidez estrutural.

MOTOR 

V12 à 60graus
Diâmetro 60mm x curso 58.8mm = cilindrada 1.995cc 
Cilindrada unitária 166,25cc
Taxa de compressão 10:1
Potencia 140hp á 6.600rpm
Alimentação 3 carburadores Weber 32 DCF

CHASSI

Tubular em aço
Suspensão dianteira, independente com quadriláteros transversais, mola transversal e amortecedores hidráulicos.     
Suspensão traseira, eixo rígido, mola semi elíptica transversal, amortecedores hidráulicos e barra estabilizadora.
Freios,  tambor.
Cambio de 5 marchas
Tanque de combustível 90l
Distancia entre eixos 2.200mm
Bitola dianteira 1.250mm
Bitola traseira 1.200mm

Peso, 650 kg 

Velocidade máxima 220 km/h

O Príncipe Igor Troubtskoy retira a sua da fábrica, depois venceria a Targa Florio de 1948 com Clemente Biondetti.
Clemente Biondetti/Principe Igor Troubtskoy, vencedores da Targa Florio 1948 
Biondetti venceria também a Targa Florio de 1949, com Carlo Benedetti

 24 Horas de Le Mans 1949, Ferrari 166 MM, os vencedores, Luigi Chinetti/Peter Michell-Thompson, Lord Selsdon.

Um belo desenho que meu amigo Ricardo D`Assis Cordeiro enviou, acreditamos que uma 340 em  Collessano.

NT: Luiggi Chinetti se radicou nos EUA onde fundou a  NART -North American Racing Tean- representante oficial da Ferrari. Equipe citada várias vezes no Histórias, acumulou para Ferrari muitas vitórias em várias categorias, inclusive Formula Um

Ao Milton e Romeu 



FERRARI 500 MONDIAL BERLINETTA

Para meus amigos Milton e Romeu.


quinta-feira, 22 de novembro de 2012

Ferrari no GP Brasil 2012




GP del Brasile - Massa: "Cercherò di conquistare la terza vittoria qui”. Alonso: “Mi comporterò come un fine settimana qualunque”


Interlagos, 22 novembre – Iniziata a metà marzo a Melbourne, in Australia, la stagione più lunga nella storia di questo sport culminerà qui a San Paolo questa domenica. E sarà un finale vero, dato che c’è ancora in palio il titolo Piloti, circostanza per cui i due contendenti rimasti in lizza, Fernando Alonso e Sebastian Vettel, sono stati entrambi chiamati alla conferenza stampa della FIA di oggi sul circuito José Carlos Pace. E non sarebbe Brasile senza Felipe Massa, compagno di squadra in Ferrari di Fernando. 

Come era prevedibile, non ci sono state molte domande per il Paulista, perché l'attenzione è tutta focalizzata sul duello al vertice; resta comunque chiaro dalle risposte di Felipe che è molto motivato per affrontare la sua gara di casa. Alla domanda su cosa potrebbe fare domenica per aiutare il suo compagno di squadra, ha risposto: “Prima di tutto, cercherò di vincere qui per la terza volta. È sempre il modo migliore per affrontare tutte le gare, ovvero pensando sempre alla possibilità di vittoria. Naturalmente, questo è un posto molto speciale per me e cercherò di vincere. Spero che Fernando arrivi secondo e vinca il campionato senza problemi!” Alla domanda su un bilancio della stagione appena passata, il brasiliano ha ammesso che è stato un periodo difficile. “Questo è stato un anno complicato e, anche in gare in cui stavo andando bene, per vari motivi, i risultati non arrivavano. Ma, dopo il mese di agosto, tutto è andato meglio, ottenendo il giusto risultato in quasi ogni gara, quindi è stata un’ottima seconda parte di stagione e una buona preparazione per il prossimo anno”. 

Per quanto riguarda Fernando, lo spagnolo ha respinto le voci sul fatto di subire molta pressione. “Mi comporterò come fosse un fine settimana qualunque, cercando di conquistare più punti possibile”, ha esordito il pilota della Ferrari. “Sarebbe bello finire sul podio con un punteggio minimo di 15 punti e poi, una volta tagliato il traguardo, vedere dov’è Sebastian e cercare di fare i calcoli. Così, finire sul podio e conquistare più di 13 punti è la nostra priorità. Quello che farà la Red Bull non è nelle nostre facoltà: noi non abbiamo molto da perdere, possiamo solo vincere e cercare di fare del nostro meglio”. 

Interrogato sulla penalità relativa al cambio che il team ha optato per Massa ad Austin, Fernando con sicurezza ha giustificato la scelta presa. “Penso che abbiamo visto molte squadre, quest’anno e in passato, fare determinate cose per ottenere un vantaggio strategico, sfruttando i limiti del regolamento”, ha dichiarato lo spagnolo. “Quella di portare entrambe le vetture sul lato pulito della pista è stata una decisione strategica, dato che c’era in palio anche il titolo Costruttori. Ha funzionato abbastanza bene e, anche se qualche persona ha storto il naso, io sono sempre orgoglioso della mia squadra, perché dice sempre la verità su ciò che fa”. 

Il paragone con il finale di stagione di Abu Dhabi 2010 è naturale in questo fine settimana: allora nel Golfo era Fernando ad avere un vantaggio significativo rispetto a Vettel, con il pilota tedesco che però avrebbe poi conquistato il titolo. “Questa volta la situazione è diversa, perché ora abbiamo a disposizione DRS e KERS, che rendono il sorpasso più facile e, anche partendo dietro in griglia, si possono guadagnare posizioni, come del resto abbiamo visto nel GP di Abu Dhabi quest’anno, quando Seb è partito in ultima posizione finendo sul podio”, ha detto Fernando. “Questa è la Formula 1, questo è lo sport e può succedere di tutto fino alla bandiera a scacchi. Noi cercheremo di fare del nostro meglio e di salire sul podio. Se vinceremo saremo molto felici, ma sappiamo che abbiamo bisogno di qualche strana combinazione di risultati. Se non vinceremo, ci congratuleremo con lui (Vettel) e riproveremo l’anno prossimo. Se la gara avverrà in circostanze normali finirà nel secondo modo, perché sarà molto difficile recuperare 13 punti. Se succede qualcosa, invece, forse possiamo vincere il campionato. Ma, dato che non tutto dipende da noi, la pressione è decisamente inferiore”. 

Anche se questa stagione non è ancora giunta al termine, i pensieri già si spostano al 2013 e Fernando ha spiegato quale dovrebbe essere l’obiettivo per la Scuderia Ferrari durante l’inverno. “Da quando è scesa in pista a Jerez, non siamo rimasti soddisfatti della vettura, ma siamo riusciti a migliorarla abbastanza da finire per lottare per il titolo, quindi ci saranno molti cambiamenti per il prossimo anno. Rispetto alle altre squadre, dovremo lavorare di più durante l'inverno per colmare il divario”. 

Tra i presenti alla conferenza FIA di oggi, anche Michael Schumacher, che domenica calerà il sipario su una carriera lunga vent’anni. Alla richiesta di un commento, Fernando ha offerto questo elogio al suo grande rivale. “È stato un privilegio correre contro Michael, il cui record farà parte della storia della Formula 1 per molto tempo. Abbiamo avuto alcuni grandi battaglie e Michael ha sempre “intimato” grande rispetto in pista e ha cambiato un po’ questo sport”.


_________________________________________________________

Enquanto Alonso diz que é um fim de semana qualquer, Massa procura sua terceira vitória.
A Ferrari comenta a tranquilidade de Alonso, que diz esperar a largada para ver o comportamento de Vettel, para depois tentar descontar os pontos necessários para ser campeão, se possível.
Quanto à manobra da equipe para tirar Massa de sua frente em Austin, Alonso diz ser natural, pois ele briga pelo campeonato, e em outras equipes fariam a mesma coisa.
Diz que agora é diferente pois a Ferrari dispõe do DRS e KERS, ao contrário de Abu Dhabi, quando Vettel saiu da última posição e terminou no podium.
Ao final Alonso diz que será muito difícil recuperar os treze pontos, e que tudo não depende dele e da equipe!

Me desculpem por não traduzir o texto integralmente.

Rui Amaral Jr


quarta-feira, 10 de outubro de 2012

O Líbio - por Henrique Mércio


Lorenzo Bandini, considerado o melhor piloto italiano dos anos sessenta, não era nascido na velha bota. Ele veio ao mundo em 21 de dezembro de 1935, em Barce, na época em que a Líbia era território italiano. De origem humilde, filho de um partigiani (guerrilheiro) que fora executado durante a II Guerra Mundial, teve um começo de carreira difícil, correndo na Fórmula Júnior até 1961. 

Na BRM P57 da Scuderia Centro Sud, Silverstone.

A partir daí, tentou a Fórmula 1 através da Scuderia Centro Sud. Atrai a atenção do “Comendattore” que lhe dá uma chance na Ferrari em 1962. Uma de suas primeiras boas colocações é uma terceira posição em Mônaco, mas será sacado da equipe, trocado pelo belga Willy Mairese. No ano seguinte, só resta voltar à equipe de Mimmo Dei, correndo com um BRM, mas vence em dupla com Ludovico Scarfiotti as 24 Horas de Le Mans com uma Ferrari 250 P e Enzo o chama de volta. Esse era um período de entressafra dos pilotos italianos. Nos anos sessenta apenas quatro deles tiveram uma participação significativa no Campeonato Mundial. Giulio Cabianca, que em 1961 envolveu-se num bizarro acidente: ele estava testando seu Cooper-Ferrari T51 na pista de Modena quando teve problema nos freios do carro. Cabianca saiu da pista e atravessou o portão do autódromo, indo parar na avenida que passava em frente à pista. Na rua, bateu em um taxi com dois passageiros, causando a morte do motorista e dos dois ocupantes. Giulio também não sobreviveu. Giancarlo Baghetti surgiu como um meteoro. Em 196l ele venceu o primeiro GP em que competiu, o da França em Reims (feito único na Fórmula 1), mas depois não conseguiu repetir essa performance e em 1962 foi mandado embora da Ferrari. Restaram o rico e o pobre, isto é, Ludovico Scarfiotti e Lorenzo Bandini. Scarfiotti era sobrinho do poderoso Gianni Agnelli, dono da FIAT e por extensão da Ferrari. Um gentleman driver que corria por prazer. Em 1966, consegue a façanha de vencer o GP da Itália em Monza, com uma Ferrari 312. Ele encerraria sua participação na categoria correndo de BRM e faleceu numa prova de subida-de-montanha na Alemanha, pilotando um Porsche 910 em 1968. Quanto a Bandini, ele agarrou-se a nova chance de trabalhar para a Ferrari e em 64, forma dupla com John Surtees e os dois têm a difícil tarefa de vencer a Lotus, Jim Clark e a BRM. Até a metade da temporada os ingleses tomam conta do campeonato, mas os italianos reagem quando lançam seu propulsor de 8 cilindros.


Nessa corrida, Bandini fará a diferença. Isto porque Graham, um tanto tolamente para alguém com sua experiência, envolve-se numa disputa com Lorenzo, que na primeira oportunidade o acerta por trás e o manda para fora da pista.

México, as Ferrari da NART


O carro do inglês não fica tão afetado e ele consegue voltar, bem como a Ferrari queria, fora da zona de pontuação. Enquanto isso Surtees vai tentando recuperar-se. Ocupa a quarta posição atrás de Clark (líder), Gurney e Bandini, colocações que dão o título a Graham Hill. À duas voltas do final, o velho azar de Clark faz com que seu motor quebre e Surtees passa a terceiro e a sua frente está o escudeiro Bandini. Os membros da equipe começam então a correr por todo o autódromo, para sinalizarem a Bandini que dê sua posição a Surtees. O italiano vê os sinais e deixa-se passar. John Surtees é o novo campeão do mundo com uma Ferrari azul e branca. Conhecido por seu fair-play, Graham Hill declarou que o incidente com o Bandini fora um lance de corrida e não acreditava que houvera má-fé por parte do italiano. Mas naquele Natal, Graham enviou de presente a Bandini um curso sobre “Como dirigir seu carro”, gravado em discos compactos. Em 1965, o ano só foi bom para Jim Clark, que venceu seis provas consecutivas e só deixou as sobras para os outros, como Bandini, que conseguiu um segundo lugar em Monte Carlo, mas venceu a Targa Florio em dupla com Nino Vacarella. Na temporada seguinte a categoria sofre uma mudança de regulamento (dos motores 1.5 para os de 3 litros), manobra que quase sempre proporcionava alguma vantagem à Ferrari, porém não desta vez. O problemático modelo 312 acabou fazendo com que o não menos temperamental John Surtees abandonasse o time, indo refugiar-se na Cooper. Para Lorenzo isso significou uma mudança em seu status: agora era o primeiro piloto da equipe e nessa temporada foi de novo o segundo em Mônaco, pista que considerava “a sua favorita”. Havia uma expectativa ou pressão, se preferir, forte sobre o piloto. Era preciso voltar a vencer.
Enzo Ferrari parecia gostar dele, provavelmente por sua origem humilde, que o fazia lembrar-se de si mesmo. Por isso sempre convidava Bandini e sua esposa Margherita para almoços ou jantares. Quanto tempo mais duraria a paciência do Comendador? Em 67, por algum motivo a Ferrari não comparece ao GP da África do Sul, o primeiro do campeonato, mas Bandini parece estar numa boa fase. Desde o início do ano, já venceu as 24 Horas de Daytona e os 1.000 Km de Monza, ambas formando dupla com Chris Amon numa Ferrari 330 P4. Nos treinos em Mônaco, Bandini faz o segundo melhor tempo, mas acha que desta vez irá vencer a corrida.



Mônaco, a batida nos treinos
 Mônaco

A prova começa e o italiano pula na frente. Entretanto, na primeira volta escorrega no óleo do carro de Black Jack Brabham na Curva da Gare, (atual Curva Loews) e perde três posições. Antigamente, um GP tinha 500 Km de percurso, o que em se tratando de Mônaco era uma maratona de quase três horas enfrentando uma pista estreita, com paredes, muros, calçadas e bueiros, uma interminável sequência de troca de marchas, acelerações e freadas e o alerta com os concorrentes. Tudo isso por 100 voltas. A liderança havia “caído no colo” de Dennis Hulme e o Velho Urso estava indo bem.

Hulme, Bandini, Stewart... 

Bandini, que estava atrás de Pedro Rodriguez e de um velho conhecido, Graham Hill, tentava recuperar-se. Mônaco nunca foi o melhor lugar para se ultrapassar. Porém, dizem os italianos que Hill esforçou-se ao máximo para prender Lorenzo atrás de si e fazê-lo perder tempo (uma vendetta pelo México/64). Quando o italiano finalmente voltou à segunda posição, Hulme tinha uma boa vantagem. Bandini atirou-se a tentar alcançá-lo. Se tivesse sido contemporâneo do bi-campeão Emerson Fittipaldi, este teria comentado com ele sobre Monte Carlo: “É fácil ser rápido em Mônaco. Difícil é manter a concentração por mais de dez voltas”. Na 82ª volta, ao contornar a chicane do fim do túnel, bateu nos fardos de feno colocados junto ao cais do porto, para evitar mergulhos com carro e tudo, como o de Ascari (1955) e Paul Hawkins (1965). Feno é bom para amortecer batidas de motocicleta ou outro veículo que seja fácil de ser abandonado. Na batida, o carro ricocheteou para o meio da pista, virado e em chamas.


Fogo alto e descontrolado, era tanto que a princípio não se sabia se Bandini conseguira escapar dele ou não. Só tomou-se conhecimento da extensão da tragédia, quando foi possível chegar perto do que restou da Ferrari e viu-se que o piloto ainda estava no cockpit. Retirado, com 60% do corpo queimado, ele ainda resistiu três dias no hospital. Seu drama abalou profundamente o “circo” da Fórmula 1. Chris Amon, companheiro de equipe na Ferrari, passou várias vezes pelo monoposto incendiado e disse ter percebido a gravidade da situação ao olhar o rosto das pessoas que estavam no local. Uma delas era Giancarlo Baghetti, um dos primeiros a chegar ao carro. Mais tarde descobriu-se que o impacto da Ferrari foi na verdade contra um dos pinos de atracação usados para amarrar os iates, que estava atrás do feno. O pino teria atingido o tanque de combustível e principiado o vazamento e também amassara o habitáculo na altura do quadril do piloto, impedindo sua fuga. Foi a maior tragédia de Monte Carlo e roubou à Fórmula 1 o seu primeiro piloto do Oriente Médio. Uma causa? A longa e cansativa corrida monegasca teria feito Bandini errar um trecho bem conhecido. Dirigindo a mais de duas horas, a estafa teria causado sua desconcentração. Cansaço este que poderia ter sido agravado pelas voltas em que ficou preso atrás da dupla Rodriguez e Hill. Ele sabia o perigo que a chicane da saída do túnel representava, tanto que quando trabalhou como consultor para o diretor John Frakenheimer no clássico filme Grand Prix (1966), ao ser perguntado onde poderia acontecer um acidente durante o GP, não teve dúvidas em apontar o local onde ele morreria um ano depois.


Local da tragédia



Curiosidade: muitos pilotos de verdade participaram do filme Grand Prix, interpretando a si mesmos ou algum personagem da película. A maior participação é a do ex-campeão Phil Hill, responsável pelas cenas “on board” das provas, algo inédito na época. Graham Hill também tem um pequeno papel e há um dos personagens, Nino Barlini, interpretado por Antonio Sabato, inspirado em Lorenzo Bandini. 

Henrique Mércio 

Mônaco 7 de Maio de 1967



----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

NT: Ao mostrar novamente o excelente texto de 17 de Fevereiro de 2010, de meu amigo Caranguejo, lembrei deste vídeo.
Filmado por um espectador, entre a Sainte Devote e a Beau Rivage, mostra toda beleza dos carros saindo de lado da Sainte Devote, e ainda quase todos pilotos que participaram da corrida.
Celebra a vida e toda beleza de um carro de corridas.
No YouTube vários são os vídeos do acidente, que preferi não mostrar.

Rui Amaral Jr  





quinta-feira, 2 de agosto de 2012

Dino

Dino Ferrari, na Ferrari 125 GPC

Alfredo Ferrari ou Alfredino ou simplesmente Dino, nasceu na cidade de Modena em Janeiro de 1932, filho de Enzo e sua esposa Laura Gaurello, seu nome é em homenagem ao avô paterno.
Após o seu nascimento o pai, piloto da Alfa Romeo, abandonou as pistas como piloto e se transformou no grande chefe de equipe que foi. Primeiro na própria Alfa depois na sua querida Ferrari.
Enzo esperava que Dino o sucedesse na direção da Ferrari, e para isso  o preparou. Primeiro mandou à Suíça, onde Dino estudou  economia e depois para Bologna onde começou a estudar engenharia mecânica. Sua doença, que tornava seus movimentos rígidos, só lhe permitiu fazer dois anos de Engenharia. 
Mas isto não impedia de Enzo chamá-lo de “engenheiro”, doente, Dino voltou e na Ferrari foi trabalhar como projetista ao lado de Vitório Jano.
É creditado à ele a Ferrari 750 Monza e o desenvolvimento do motor 1,5 L DOHC V6 motor para F2.
Dino sofria de distrofia muscular, e veio a falecer em Junho de 1956, aos 24 anos, Enzo nunca mais se recuperou de sua perda. 
Até 1988, o autódromo de Ímola tinha o nome de "Dino Ferrari". Com a morte do Commendatore, passou a ser "Enzo e Dino Ferrari".

Caranguejo e Rui

Aos amigos Vasco e André.

NT:Laura morreu em 1978 e só aí Enzo reconheceu publicamente que tivera um filho fora do casamento, Piero.


___________________________________________________________

125 GPC A PRIMEIRA FERRARI MONOPOSTO
post de 22 de Setembro de 2010

Nino Farina no GP da Itália em Turim 1948


A 125 F1 foi primeiro monoposto com a marca Ferrari. Na época ainda não existia a categoria Formula Um e ela corria na categoria GP. Estreou no Grande Prêmio da Itália, GP  de Torino em 5 de Setembro de 1948 pilotada pelo grande campeão Giuseppe Farina, este carro usava um compressor Rooths simples em seu motor V12, mas no ano seguinte foram feitas mudanças radicais nos cabeçotes, adotando cabeçotes com comando de válvulas duplos e a adoção do compressor Rooths de duplo estágio.
A suspensão dianteira manteve-se praticamente similar aos modelos esportivos com rodas independentes , enquanto a traseiro foi originalmente formada por eixos oscilantes e depois  De Dion. 
Em 1949 vieram as primeiras vitórias com Giuseppe Farina, então piloto da Alfa  Romeo emprestado à Ferrari, vencendo o GP de Rosário na Temporada Argentina e depois com  Ascari vencendo o Grande Prêmio da Suíça, GP da Bélgica , GP da Holanda, e o  Grand Prix da Itália. 
Para o ano seguinte a Ferrari abandonou a configuração de motor 1.500cc com compressor, mas aí já é o começo da Formula Um e fica para outro post. 




Motor: Dianteiro, longitudinal, 12V 60° 
            Diâmetro x curso       55 x 52,5 mm 
            Cilindrada unitária    124,73 cm3 
            Cilindrada total         1496.77 cm3 
            Taxa de compressão  6.5 : 1 
            Potencia máxima       230 CV a 7000 giros/min 
            Potencia especifica    154 CV/litro 

            Distribuição
            Um comando por cabeçote, 2 válvulas por cilindro 
            Alimentação 
            Um compressor volumétrico e um carburador Weber 40 DO 3C 

            Lubrificação cárter seco
            Fricção monodisco
    
Chassi: Tubular em aço 

Suspensão dianteira: Independente com triângulo e mola transversal inferior. Amortecedores hidráulicos Houdaille. 

Suspensão traseira: Independente, semi eixo oscilante, barra de torção.Amortecedores hidráulicos  Houdaille.

Freios a tambor
             
Cambio 5 marchas mais ré.

Reservatório de combustível capacidade 120 l 

Pneus: Dianteiro  5.50 x 15 
            Traseiro     7.00 x 15 

Peso 710 kg com água e óleo. 

Velocidade máxima 260 km/h.






quinta-feira, 10 de maio de 2012

Gilles


Cada vez que ele sentava num carro de corridas, o que acontecia era um espetáculo, apenas um espetáculo! Podia estar brigando na ponta, ou lá atrás, mas sempre com garra, dando show e andando no limite. 
Não foi campeão do mundo, mero detalhe, Don Enzo o admirava, como admirou Tazio, Antonio, Alberto ... Mas o preteriu a favor de Jody, quem sabe pensando no seu futuro brilhante. 
Tão brilhante, que mesmo hoje, trinta anos após aquela volta voadora, tentando buscar uma pole, ainda é lembrado e por uma multidão de fãs.  












PRÍNCIPE X ACROBATA


Neste link, meu amigo Caranguejo conta um o que foi a batalha destes três, Didier, Enzo e Gilles.  

terça-feira, 20 de março de 2012

FERRARI


Hoje a Ferrari está vivendo alguns momentos difíceis na Formula Um, mas já deu grandes alegrias a seus fãs espalhados pelo mundo.



 Froilan Gonzalez na primeira vitória da Ferari na FI, Silverstone 1951

Alberto "Ciccio" Ascari, o primeiro campeão do mundo pela Ferrari 1952 e bi em 53.

Fangio

Gilles
Hawthorn
Enzo com von Tripps, Phil Hill e Carlo Chitti, no fundo do box Humberto Maglioli. 
 Clay
Lauda
Reutmann
 Gilles
Maurice Trintgnant
 Ciccio Ascari

 Berger


 Clay e Lauda
 Baghetti
 Amon
 Scarfiotti
 Musso
Alboreto e Johansson


Jody
Surtees
Ickx e Clay
Schummi e Barrichello, para meu amigo Contreras,